L’ampia area della corteccia cerebrale umana destinata alla rappresentazione della manualità attesta l’importanza della specializzazione manuale nel corso dell’evoluzione. Le due mani sono difficilmente usate con uguale facilità e, sebbene la dominanza manuale destra sia la tendenza prevalente in tutte le società, una certa proporzione della popolazione risulta aver sempre avuto una preferenza manuale sinistra. Nonostante la lunga storia di speculazioni ed indagini, le cause della preferenza manuale restano incerte (Snyder, 2000) e si pongono a vari livelli: a livello di popolazione come a livello individuale, a livello culturale come a livello biologico.
Le grandi implicazioni della genetica relativamente alla preferenza manuale sono ormai indubbie e gli studi relativi alle adozioni sono stati in grado di fornirci prove convincenti circa il contributo genetico nella determinazione delle caratteristiche fenotipiche. Sfortunatamente, gli studi effettuati sulle adozioni sono poco numerosi e la maggior parte di essi riguarda bambini adottati soltanto in un’età in cui la preferenza manuale si ritiene già costituita e questo inconveniente rende tali studi di scarsa, se non nulla, utilità rispetto a tali argomentazioni. Ad oggi, gli studi più esaustivi concludono affermando che la preferenza manuale nei bambini sia legata ai rispettivi genitori biologici piuttosto che ai genitori adottivi.
In ogni caso la dominanza manuale è sempre stata suddivisa in due o tre tipi differenti, corrispondenti rispettivamente a: soggetti mancini, soggetti destrimani e soggetti misti. Viene generalmente misurata attraverso l’utilizzo di questionari nonostante il procedere alla classificazione di individui sulla base di questionari abbia sempre scaturito controversie problematiche dal momento che, spesso, la natura della distribuzione della preferenza manuale ottenuta dipende dal tipo di questionario somministrato e dal tipo e numero di domande poste. Ed ancora, molte indagini utilizzano una soglia, come valore critico, per poter suddividere i soggetti sottoposti ai tests in due categorie di classi: destrimani contro mancini o destrimani contro non destrimani, ma, se la dominanza manuale è una distribuzione continua, allora il punto in cui la distribuzione si divide è puramente arbitrario. Gran parte delle lacune della letteratura in tal senso può essere individuata nei diversi criteri di dominanza manuale sinistra che vengono adottati da parte di differenti studiosi. Come indicato da Annett, “non esistono risposte assolute agli interrogativi sui mancini, la risposta dovrebbe sempre iniziare con ‘dipende da chi chiami mancino’”.
Tra le più interessanti affermazioni riguardanti le varie dimensioni della preferenza manuale ritroviamo la teorizzazione di Ogle, il quale sottolineò la minor probabilità delle donne di diventare mancine rispetto agli uomini, affermazione ampliamente confermata sia nelle moderne società occidentali sia in differenti tipologie di culture. E’ importante sottolineare che ciò non significa che la differenza di sesso sia implicata in ogni attività manuale, sebbene nel corso di attività sperimentali quali il battere le dita gli uomini tendono ad essere più veloci delle donne, probabilmente perché queste ultime tendono a privilegiare la precisione rispetto alla velocità e ad essere più caute nelle risposte (Kauranen & Vanharanta, 1996); di contro pare che le donne siano più veloci degli uomini in attività che richiedono abilità quali la destrezza, come muovere un anello lungo un cavo curvo senza toccarlo (Sanders e Co., 1989).
Provins sostenne che “siccome le preferenze manuali variano al variare delle capacità e la capacità dipende molto dal tipo di attività, la comparazione tra le due misurazioni può essere fatta solo in riferimento alla stessa attività oppure allo stesso range di attività”. E non solo, sebbene si potrebbe pensare che, indipendente dalla mano preferita, una mano perda abilità al migliorare dell’altra, non è così: studi effettuati tra i destrimani (Annett, 1995; McManus, 1993; Beaton, 1995; Leask & Crow, 1997) hanno dimostrato che i livelli di preferenza per la mano destra sono connessi solo alla performance della mano sinistra, da qui il concetto generale per cui il livello di abilità si rivela relativamente costante per la mano preferita, ciò che determina l’asimmetria tra le mani è il grado di abilità della mano non preferita.
Sintetizzando i concetti generali sopracitati ritroviamo che: la maggioranza della popolazione ha una mano destra più forte, veloce e precisa; la dominanza manuale ha una componente familiare; vi sono più uomini mancini rispetto alle donne; la dominanza manuale è un continuum, non una dicotomia categorica; le relative differenze di abilità tra la mano preferita e quella non preferita dipendono dalla variazione del livello di abilità della mano non preferita. E’ a partire da queste osservazioni basilari che ogni teoria sulla preferenza manuale dovrebbe indirizzarsi per poter essere considerata completa.