I problemi e le difficoltà da affrontare che portano i genitori, o gli adolescenti stessi, a ricorrere allo Psicologo sono numerosi. Che l’adolescenza sia una fase della vita particolarmente delicata è innegabile, la sua etimologia ce ne svela la complessità: è un termine che deriva dal latino “adolescere”, il cui significato è “crescere” e sta, per l’appunto, ad indicare quella fase in cui un ragazzo passa dallo stato di bambino a quello di adulto, iniziando ad assumersi le prime, vere responsabilità. Vista dall’esterno la giovinezza è una fase turbolenta, caratterizzata da instabilità, cambi di umore, crisi di pianto, esplosioni di rabbia e ribellioni alla società (agito attivo), o al contrario da una pressoché totale chiusura verso il mondo esterno, da solitudine e silenzio, con minime interazioni sociali con la famiglia di origine (agito passivo). Se si potesse fare un viaggio all’interno di un teen-ager si svelerebbero tutti i retroscena di queste metamorfosi complesse e difficili da capire. Riassumere e tradurre a parole un universo in mutazione è un’impresa ardua, cercherò di elencare alcune tra le principali metamorfosi che si verificano in questa fase di vita.
CAMBIAMENTI E PROBLEMATICHE DA AFFRONTARE
All’interno di ogni area di cambiamento riportata di seguito, si possono verificare piccole o grandi “deviazioni dalla norma”, rappresentate da sintomatologie più o meno disfunzionali.
- Raggiungimento della completa maturazione fisica, con conseguente accettazione o non accettazione del proprio corpo in mutazione.
- Raggiungimento della maturità sessuale e consolidamento dell’identità sessuale e di genere. (Per approfondimento dei vari temi ti consiglio di visitare le sezioni: omosessualità e transessualismo).
- Conseguimento del pieno sviluppo cognitivo. Si concretizza nella formazione di un proprio sistema di valori e di moralità e nell’acquisizione della capacità di progettare e ragionare sul futuro. La caratteristica di progettualità “obbligherà” il ragazzo a fare i conti con le proprie aspirazioni, con il concetto di futuro e di costruzione attiva della propria vita.
- Acquisizione dello status di adulto. Si porta dietro l’assunzione delle prime responsabilità (spesso fonte di crisi per i giovani) e la consapevolezza di non essere più bambini.
- Sviluppo dell’identità e del ruolo sociale, fase nella quale il rapporto con i coetanei ha un ruolo fondamentale.
Questa girandola di trasformazioni rappresenta solo in parte le mutazioni che si verificano a partire dai 12/13 anni, mano a mano che il ragazzo procederà negli anni dell’adolescenza dovrà fare i conti con tre problematici “lutti”: non ha più un corpo infantile, non ha più un ruolo infantile e i genitori non sono più i genitori di un bambino. Tutto sta cambiando, ma così come la fase infantile sta morendo, la fase adulta sta nascendo e l’adolescenza, nella sua difficile peculiarità, è la base di partenza per un nuovo “io” e per una nuova “vita”, diversa, ma non per questo peggiore o da vivere con paura.
LO PSICOLOGO NELL’AFFRONTARE I PROBLEMI DELL’ADOLESCENZA
Le motivazioni per cui ci si reca dallo Psicologo per affrontare i problemi di un’adolescenza complicata sono infinite, capita spesso che siano i genitori a sentire questa necessità ma non è inusuale che sia il ragazzo stesso a richiedere un sostegno.
Tra i principali segnali di sofferenza e disagio si possono trovare:
- Conflittualità con i genitori
- Crisi e difficoltà rispetto alla propria identità (personale, sociale, sessuale)
- Difficoltà e dubbi in merito al proprio orientamento sessuale
- Disagio rispetto al proprio corpo e/o problematiche alimentari
- Difficoltà scolastiche e relative agli obiettivi di vita
- Sofferenze in ambito sentimentale
- Difficoltà con i coetanei e/o bullismo
- Ossessioni e/o paure
- Autolesionismo
- Somatizzazioni
- Esplosioni di rabbia e violenza
CONCLUSIONI - LASCIAR CORRERE O INTERVENIRE? UN CONFINE SFUMATO
Come dico sempre, a volte gli adolescenti hanno solo bisogno di tempo, tempo per essere adolescenti. La maggior parte dei genitori fatica a capirli, ma un giovane sta cercando, a sua volta, di capire se stesso. Trasmette confusione perché è in confusione, e spesso è una confusione naturale, che fa parte del processo di crescita e trasformazione. Comprendere quando si è all’interno di comportamenti e vissuti “normali” e quando, invece, può essere indispensabile intervenire non è semplice, i ragazzi sono girandole colorate e controverse di emozioni, vissuti, energia e paure. Un aspetto indiscutibile è il fatto che, questa, non sia mai una fase semplice e che, quale che sia la motivazione del sostegno, lo Psicologo può avere un ruolo basilare in una fase tanto delicata, aiutando l’intero sistema famiglia: aiutando il ragazzo ad ascoltarsi e a capire se stesso, indirizzando tutta la sua energia, che ribolle in maniera confusa, verso orizzonti produttivi e di crescita, ed aiutando i genitori a comprendere e a gestire loro figlio, questo sconosciuto.
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