La spiegazione più comune circa la preferenza manuale destra si basa sulla superiorità dell’emisfero sinistro rispetto a quello destro nel controllo motorio (Ogle, 1871). Aprassia è il termine utilizzato per indicare disturbi nel pianificare, nel ricordare, o nell’eseguire volontariamente, movimenti finalizzati o sequenze di azioni, comprese quelle che implicano l’uso di strumenti (Heilman & Rothi, 1993). Sebbene sia rara, l’aprassia viene a volte constatata in seguito ad un danno corticale al lato destro in pazienti destrimani (vedi De Renzi e Co., 1980) ed al lato sinistro in pazienti mancini ed è abbastanza atipica, sempre nei mancini, in seguito una lesione dell’emisfero destro (Archibald, 1987).
Casi di aprassia in seguito ad una lesione al lato della mano preferita, cosiddetta aprassia incrociata, sollevano un problema per l’ipotesi di Liepmann, il quale afferma che la dominanza manuale sia dovuta ad una capacità motoria superiore dell’emisfero controlaterale a quello della lesione. L’ipotesi può continuare ad essere considerata valida se si ritiene che in questi determinati casi la mano favorita sia controllata dall’emisfero dominante in relazione a movimenti eseguiti per mezzo del canale subcorticale e/o transcallosale. Il fatto che la distruzione della corteccia motoria primaria non produca necessariamente aprassia, nonostante produca debolezza o paralisi della mano controlaterale, condusse Liepmann ad enfatizzare il ruolo del corpo calloso nel controllo dei movimenti della mano e del braccio sia destro che sinistro.
Pazienti in cui le giunture interemisferiche sono state sezionate chirurgicamente sembrerebbero essere un eccellente test per l’ipotesi di Liepmann; Lausberg e colleghi (1999) constatarono il caso di un paziente mancino che subì una lesione di 4/5 del lato sinistro del corpo calloso unitamente ad entrambi i lati dello splenio, il paziente non aveva subito precedenti danni cerebrali né operazioni chirurgiche ma, nonostante questo, mostrava i classici segni di sindrome di disconnessione -constatati in seguito a commissuroctomia- e questo va a confermare che gli effetti siano effettivamente attribuibili alla separazione degli emisferi. In questo contesto è di particolare interesse notare che il paziente mostrava aprassia ideomotoria della mano sinistra sia verso il comando verbale sia verso l’imitazione. Non vi era aprassia evidente per la mano destra, e ciò indica che una difficoltà generale nella comprensione delle istruzioni non è sufficiente a spiegare l’aprassia per la mano (e per la gamba) sinistra.
Il caso sopradescritto è analogo ad un altro classico caso constatato da Liepmann e Mass (1907) di aprassia limitata alla mano sinistra, il paziente di Liepmann era destrimane e, se si accetta la sua spiegazione di aprassia, risulta chiaro che, nel caso del mancino constatato da Lausberg, la preferenza manuale e la dominanza motoria non hanno bisogno di risiedere nell’ambito dello stesso emisfero cerebrale; ne consegue, inoltre, che la preferenza manuale non è determinata dalla “dominanza motoria” nel modo inteso da Liepmann. Bisogna chiedersi se i deficit che determinano l’aprassia siano effettivamente connessi con quello che noi riteniamo essere le capacità sottese alla preferenza manuale, nel senso normalmente attribuito al termine; se ciò non accade, allora non vi è davvero nessun conflitto tra dominanza manuale associata con un emisfero e controllo dell’azione, intesa come capacità generale di portare a termine movimenti compiuti, che risiede nell’emisfero opposto.