Avallone approfondisce la definizione delle dimensioni di salute organizzativa (vedi articolo Le dimensioni della salute organizzativa) attraverso due ulteriori aree assunte come indicative di “benessere” e “malessere” nei contesti di lavoro. La seconda area riguarda un insieme di indicatori soggettivi di “malessere”, cioè di caratteristiche che segnalano criticità organizzative.
INDICATORI NEGATIVI DI SALUTE ORGANIZZATIVA
- Risentimento verso l’organizzazione: rancore-rabbia nei confronti della propria organizzazione fino ad esprimere un desiderio di rivalsa.
- Aggressività inabituale e nervosismo: aggressività, anche solo verbale, eccedente anche al di fuori dell’ambito lavorativo. Irritabilità.
- Sentimento di inutilità: la persona percepisce la propria attività come vana, inutile, non valorizzata.
- Sentimento di irrilevanza: la persona percepisce se stessa come poco rilevante, quindi sostituibile, non determinante.
- Sentimento di disconoscimento: la persona non sente adeguatamente riconosciuti né le proprie capacità né il proprio lavoro.
- Insofferenza nell’andare al lavoro: esistenza di una difficoltà quotidiana nel recarsi al lavoro.
- Disinteresse per il lavoro: scarsa motivazione, possibile scarso rispetto di regole e procedure e nella qualità del lavoro.
- Desiderio di cambiare lavoro: desiderio collegato all’insoddisfazione per il contesto lavorativo e/o professionale in cui si è inseriti.
- Pettegolezzo: a livelli eccessivi è considerato come un indicatore di malessere.
- Aderenza formale alle regole e anaffettività lavorativa: pur svolgendo i propri compiti la persona non partecipa emotivamente ad esse. Sensazione di lavorare meccanicamente.
- Lentezza nella prestazione: i tempi per terminare i compiti lavorativi si dilatano con o senza autopercezione del fenomeno.
- Confusione organizzativa in termini di ruoli/compiti: non è chiaro “chi fa cosa” e questo, spesso non determina desiderio di porvi rimedio.
- Venir meno della propositività a livello cognitivo: è assente sia la disponibilità ad assumere iniziative che il desiderio di sviluppare conoscenze.
- Assenteismo: assenze dal luogo di lavoro per periodi più o meno prolungati e comunque sistematici.
Appare dunque chiara l’importanza di disancorarsi dal ricercare in cause esterne i fattori determinanti delle situazioni di benessere/malessere lavorativo e come, al contrario, risulti basilare affrontare questi temi nell’ottica di comprendere le cause interne che generano la mutevolezza di questi tassi e di ragionare, conseguentemente, in termini di pianificazione e di problem solving.